Il monitoraggio energetico è un’attività sempre più attuale e diffusa in qualsiasi contesto applicativo, grazie alla progressiva diffusione di una consapevolezza capace di andare oltre il semplice risparmio in bolletta. Grazie ad una notevole crescita tecnologica e all’apporto cross disciplinare orientato alla gestione manageriale, il monitoraggio dei principali vettori energetici si traduce infatti in un’attenta ed efficace attività di analisi dei dati.
Dopo essere stati a lungo considerati un elemento marginale, i temi legati all’energia, in particolare al monitoraggio energetico e all’analisi dei consumi, convergono ora verso una posizione sempre più centrale, che vede le aziende investire sempre di più in questo genere di attività, ai fini di ottenere benefici sia nel breve che nel lungo termine.
Vediamo quali sono gli aspetti per cui l’analisi dei consumi e il monitoraggio energetico costituiscono un aspetto cruciale nell’organizzazione dei processi aziendali, andando ben oltre la necessità di soddisfare i disposti normativi.
Monitoraggio energetico: tra obblighi e opportunità
In riferimento al caso italiano, le normative (nello specifico il D. Lgs. 102/2014 poi modificato dal D.Lgs 73/2020) stabiliscono un vero e proprio obbligo di diagnosi energetica per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti), per quelle con fatturato annuo superiore a 50 milioni e per le imprese energivore, mentre è prevista l’adesione su base volontaria da parte di tutte le aziende, in conformità con la normativa ISO 50001, che detta le linee generali per la redazione di un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE).
Senza dilungarci eccessivamente sugli aspetti e sugli adempimenti normativi, va tuttavia evidenziato l’intento del legislatore europeo che, sul fronte dell’efficientamento e del monitoraggio energetico, punta all’avvio di una nuova stagione di dialogo con le imprese finalizzato a migliorarne progressivamente l’efficienza generale, sia in termini di riduzione dei consumi sia di positivo impatto sull’ambiente.
Si tratta di un argomento in continuità con gli obiettivi della SEN (Strategia Energetica Nazionale), che oltre all’efficienza energetica considera aspetti quali la gestione delle fonti rinnovabili, la dipendenza energetica dall’estero, il settore petrolifero, la decarbonizzazione, le reti di approvvigionamento e la mobilità sostenibile, cercando di sostenere il filone della ricerca e sviluppo in questi ambiti.
Se la trasformazione digitale ci porterà a scrivere nuove pagine della storia di un’azienda, il capitolo relativo ai consumi energetici è quindi da intendere in senso più ampio rispetto ad una semplice normativa da rispettare.
In origine, il discorso era piuttosto circoscritto ai consumi elettrici, mentre oggi si parla sempre più spesso di integrare nei comparti aziendali una serie di sistemi complessi di monitoraggio energetico, capaci di rilevare, oltre ai vettori energetici, una serie di parametri ambientali, tra cui la temperatura, la luminosità, l’umidità relativa e molto altro. Si assiste, dunque, ad una compresenza sempre più forte tra il monitoraggio energetico e il monitoraggio ambientale, nella logica di assumere una visione strategica (grazie all’analisi avanzata dei dati) sempre più globale degli aspetti legati alla sostenibilità dell’azienda sul breve, medio e lungo periodo.
Una corretta implementazione di una strategia di monitoraggio energetico basata sull’analisi dei dati consente quindi di raggiungere almeno quattro obiettivi determinanti per un’azienda:
- – soddisfare le normative vigenti in maniera di efficienza energetica, evitando sanzioni e danni di immagine;
- – accedere agli incentivi e ai programmi di sostegno previsti per gli interventi di riqualificazione tecnologica finalizzati all’efficientamento energetico;
- – ottimizzare i processi produttivi, nell’ottica di una strategia di miglioramento continuo destinata ad innescare una ricaduta positiva sull’economia generale;
- – attuare un processo di conoscenza diffusa nei confronti della gestione dell’energia, finalizzata a comportamenti più sostenibili sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ecologico-ambientale.
Il ruolo strategico dell’analisi dei dati e i benefici del monitoraggio energetico
I sistemi IoT (Internet of Things) – e ciò che ne consegue in termini di raccolta ed analisi dei dati – con i quali viene effettuato il monitoraggio energetico sono caratterizzati da un’architettura composta da sensori e tracker in grado di acquisire un flusso di dati in tempo reale, con procedure di rilievo automatico nell’ambiente in cui sono collocati. I sistemi di monitoraggio energetico dispongono pertanto di una grande risorsa informativa, che va sfruttata per raggiungere determinati obiettivi, orientati al miglioramento continuo dell’efficienza energetica.
A livello strategico possiamo quindi immaginare tre momenti fondamentali:
– conoscenza: il sistema di monitoraggio dove essere implementato per raccogliere dati in funzione del comportamento di tutte le variabili ritenute utili ai fini delle valutazioni energetiche, per cui almeno i vettori descrittivi delle grandezze utilizzate e i parametri ambientali più rilevanti. A seconda della natura della fornitura e dell’erogazione, il monitoraggio energetico può avvenire in tempo reale o con una pianificazione periodica. Una prima elaborazione del dato viene abitualmente operata direttamente al livello del device periferico che dialoga direttamente con i sensori di rilevamento. I dati pre-elaborati possono essere dunque trasferiti ad un sistema centrale per svolgere elaborazioni più complesse.
– analisi dei dati: dopo aver acquisito le informazioni che descrivono dal punto di vista energetico il funzionamento degli impianti è possibile ottenere degli insight utili a valutare come intervenire per migliorare l’efficienza puntuale e dell’intero layout produttivo. I dati possono essere analizzati facendo ricorso ad Adavanced Analytics e tecniche di intelligenza artificiale, come il Machine Learning per consentire ai sistemi di analisi di “auto-apprendere” in maniera sempre più affinata le caratteristiche di un contesto ed effettuare previsioni utili a supportare i processi decisionali degli energy manager e degli altri decision maker aziendali.
– ottimizzazione dei processi: se opportunamente interpretati, i dati del monitoraggio energetico ed i risultati delle analisi consentono di mettere a punto delle strategie finalizzate a mettere in pratica la strategia di miglioramento continuo che corrisponde, tra le altre cose, alle intenzioni del legislatore nel disporre la diagnosi energetica. I benefici, nell’attuazione di una strategia di efficientamento, sono molto ampi e comprendono la costante visibilità e la riduzione della spesa energetica, la manutenzione predittiva degli asset, la riduzione dei rischi di guasto e fermo impianto, oltre alla capacità di prevedere i consumi e stipulare contratti di fornitura più convenienti, concentrando ad esempio l’attenzione su alcune fasce orarie piuttosto che su altre.
In generale, un sistema di monitoraggio energetico consente di acquisire la base di conoscenza utile a valutare in maniera oggettiva la rispondenza delle azioni correttive agli obiettivi di miglioramento continuo prefissati. In altri termini, il management dell’azienda può disporre di dati utili a valutare se il loro investimento nelle strategie di efficientamento energetico abbia reso o meno secondo le aspettative, per apportare le correzioni utili a migliorare il ROI.
Una visione strategica in termini di contenimento dei consumi energetici non considera soltanto il layout del sistema produttivo, ma anche l’erogazione dei servizi, per risultare sostenibile anche in termini di miglioramento delle condizioni di lavoro. Un caso esemplare è dato dalla corretta applicazione dello smart working, capace di generare vantaggi tangibili in termini di riduzione dei costi generali, oltre che di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, conseguenza dei minori spostamenti verso l’ufficio, e delle trasferte tradizionalmente funzionali allo svolgimento di riunioni che possono essere effettuate in videoconferenza.
Verso un piano di monitoraggio energetico: l’approccio progettuale
La corretta implementazione di un piano di monitoraggio dei consumi energetici non può prescindere da una serie di competenze tecnologiche da applicare, caso per caso, alle caratteristiche di ogni azienda. Soltanto in questo modo sarà possibile avere una visione strategica che risponde in maniera puntuale agli obiettivi di miglioramento continuo programmabili e misurabili nel contesto delle azioni da intraprendere.
Tra le principali azioni utili alla redazione di una diagnosi energetica e di un piano – strategico ed operativo – per il monitoraggio energetico, orientati al miglioramento continuo, ritroviamo:
- – razionalizzazione dei flussi energetici;
- – individuazione delle migliori tecnologie disponibili per il risparmio energetico, previa analisi costi/benefici e valutazione di fattibilità tecnica;
- – ottenimento migliori contratti di fornitura energetica;
- – valutazione e gestione dei rischi di intervento, di natura tecnica ed economica;
- – miglioramento dei processi di gestione e manutenzione degli impianti.
Il tutto, per raggiungere i seguenti obiettivi generali:
- – miglioramento del sistema e dell’efficienza energetica;
- – miglioramento della sostenibilità economica ed ambientale;
- – riduzione dei costi.